4 5 6
mercoledì 13 marzo 2024, h 21
Prima Regionale

Un padre, una madre e un figlio, ignoranti e diffidenti, vivono isolati in mezzo a una valle oltre la quale sentono l’ignoto. Il testo comico e feroce di Mattia Torre è una critica alla società a partire dalla culla di ogni conflitto: la famiglia.
4 5 6 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo.
E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro.
Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.
4 5 6 nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni.
4 5 6 è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l’ostilità, il cinismo, la paura.
4 5 6 racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale.
Dallo spettacolo è stato tratto l’omonimo sequel televisivo, prodotto da Inteatro e andato in onda su La7 all’interno del programma “The show must go off” di Serena Dandini (attualmente disponibile su YouTube), e il libro “4 5 6 – Morte alla famiglia”, edito da Dalai.
4 5 6
scritto e diretto da Mattia Torre
con MASSIMO DE LORENZO, CARLO DE RUGGIERI, CRISTINA PELLEGRINO
e con GIORDANO AGRUSTA
assistente alla regia Francesca Rocca
scene Francesco Ghisu
disegno luci Luca Barbati
costumi Mimma Montorselli
movimenti di scena Alberto Bellandi
produzione Marche Teatro, Nutrimenti Terrestri, Walsh
durata XXX
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