
martedì 29 ottobre 2013
SiparioMUSICA > ore 21
Prima Regionale
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
commedia musicale di Garinei e Giovannini
scritta con Iaia Fiastri
liberamente ispirata a After me the deluge
di David Forrest
musiche Armando Trovajoli, Gabriele De Guglielmo, Carolina Ciampoli, Tommaso Bernabeo, Gaetano Cespa
direzione musicale Gabriele De Guglielmo
regia e coreografie riprodotte da Fabrizio Angelini
con Carolina Ciampoli, Brunella Platania
e con Jacqueline Ferry
“la voce di lassù” è di Sebastiano Nardone
costumi Maria Sabato
scene Gabriele Moreschi
produzione Compagnia Dell’Alba Ortona
La commedia musicale italiana più famosa al mondo, scritta da Garinei e Giovannini nel 1974 con Iaia Fiastri, liberamente ispirata al romanzo di David Forrest “After me the deluge” con le musiche di Armando Trovajoli, verrà riproposta nella stagione 2012-2013 dalla Compagnia dell’Alba / Accademia dello Spettacolo in una versione assolutamente fedele all’originale degli anni Settanta.
Lo spettacolo – diretto da Fabrizio Angelini, con Gabriele de Guglielmo nella parte principale di Don Silvestro, la “voce di Lassù” di Sebastiano Nardone e un cast di brillanti performer che cantano esclusivamente dal vivo (cori compresi) – farà rivivere l’indimenticabile avventura di Don Silvestro, di Clementina, del sindaco Crispino, di Toto e di Consolazione.
Uno spettacolo sempre giovane, che debutterà in anteprima nazionale il 19-20-21 aprile 2013 presso il Teatro “F. Fenaroli” di Lanciano, disponibile da aprile 2013 fino a maggio 2014, per un progetto che nasce dal desiderio di portare Aggiungi un posto a tavola in quei teatri di media grandezza che in questi anni non hanno mai potuto ospitare la produzione originale. Sarà un’edizione fedele all’originale degli anni Settanta, nella regia e nelle coreografie, semplicemente ridimensionata nella costruzione scenica. La proposta è stata accolta con entusiasmo dagli autori e dagli eredi e gli interpreti hanno superato un’apposita audizione alla presenza del M° Armando Trovajoli.
Note di regia
Un monumento nazionale. Ecco cos’è questo spettacolo.
Il primo lavoro che ho visto a Teatro, nella sua edizione originale (avevo 11 anni), e che probabilmente mi ha fatto decidere quello che avrei fatto da grande… Che in qualche modo mi ha accompagnato nel corso della vita, e che ora il destino ha voluto mettere nelle mie mani… Non c’è molto da dire: massima umiltà e rispetto, con il doveroso timore che si può avere nell’accostarsi ad un capolavoro del Teatro Italiano. In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, noi come teatranti mettiamo la nostra passione, l’entusiasmo e la professionalità al servizio dello spettacolo. Nessun migliore auspicio che le parole di Garinei & Giovannini in un’intervista del 9 maggio 1975 a Renzo Tian per “Il Messaggero”, al termine della prima trionfale stagione di repliche: “Forse lo spettacolo ha toccato le corde giuste al momento giusto. Parlava di un diluvio mentre eravamo dentro un ciclone; mostrava un barlume di luce mentre eravamo nel buio di un tunnel, e finiva su una nota di speranza e di solidarietà. Sono cose che contano, in tempi di egoismo e ostilità feroci. Una cosa è certa: la gente esce dallo spettacolo contenta, sollevata. Sembra che ciascuno si porti via una fettina di gioia, di fiducia”.