
martedì 26 novembre 2013
SiparioPROSA > ore 21
Prima Regionale
BENIAMINO
di Steve J. Spears
con ENNIO FANTASTICHINI
voce al telefono Pino Tufillaro
regia Giancarlo Sepe
costumi Giovanni Ciacci
scene Fabiana Di Marco
luci Umile Vainieri
musiche a cura di Harmonia Team
organizzazione Teresa Rizzo
assistente costumista Piera Mura
direttore di scena Luigi Flammia
datore luci Gerardo Buzzanca
fonici Paolo Astolfi e Davide Mastrogiovanni
foto Pino Le Pera
si ringraziano per la collaborazione
La Tecnica srl, Anna Mode ´68 e D´inzillo Swite Mode, Rocchetti & Rocchetti, Pompei calzature, Fonolight srl , Teatro La Comunità di Roma, Move & Showservice Future s.r.l
produzione Marioletta Bideri per Bis Tremila
Il monologo dell′australiano Steve J. Spears – un grande successo internazionale – parte come una sorta di farsa scatenata intorno ad un professore di eloquenza shakespeariana che si scopre innamorato del suo tredicenne allievo balbuziente. Il professore nasconde i suoi sentimenti, confidandosi soltanto con un vecchio amico omosessuale, ma in solitudine si traveste e balla ascoltando i Rolling Stones, lasciandosi andare al desiderio di vivere appieno la sua difficile condizione. Perseguitato dalla piccola comunità in cui vive, che lo incolpa della scandalosa relazione con il minorenne, il professore va incontro a un drammatico epilogo in una casa di cura per malattie mentali.
Note di regia
Questo monologo dello scrittore australiano Steve J.Spears (1951-2007) sembra poter contenere tematiche affrontate negli ultimi tempi da film di grande successo come Il discorso del Re (Giorgio d′Inghilterra, padre della regina Elisabetta II, afflitto da una balbuzie che non gli permetteva di affrontare capi di stato o il popolo stesso per paura di non riuscire a dire neanche una parola), e peggio ancora, la crescente omofobia dei nostri giorni, veri e propri attentati alla diversità sessuale interpretata come perversione o provocazione, che hanno mietuto vittime anche tra i giovani omosessuali, negando a questi ultimi una legge che li salvaguardi dalla discriminazione. Il titolo originale è The elocution of Benjamin Franklin, dove si narra di un professore di eloquenza shakespeariana che per tirare avanti toglie alle signore le pronunce sbagliate o i difetti tipo “zeppola” o le esse sibilanti, ed infine anche la balbuzie che affligge alcuni giovani del piccolo paesino dell′Australia dove abita: Toorak. Il professore è omosessuale, ma riesce a non evidenziare questo “difetto” per non far parlare le linguacce del posto. E′ una persona morigerata che non ha una sua vita privata e che si sfoga parlando al telefono con un suo vecchio amico gay, il caro Bruce. Ama Mick Jagger, Shakespeare, e ogni tanto sogna di essere donna. Tutto fila liscio fino al giorno in cui un giovane dodicenne di nome Beniamino, di chiare tendenze omosessuali, vuole farsi correggere quel suo terribile difetto: la balbuzie. Il professore… Nella narrazione della storia mi fermo, per evitare di anticipare i colpi di scena che esplodono a ripetizione. Il testo è straordinario per capacità inventiva e descrittiva. Alterna momenti di grande comicità a momenti dove il dramma sembra non lasci respirare il povero protagonista, assediato da una società che lo respinge con disprezzo. Il monologo è andato in scena per la prima volta al Mayfair di Londra, nell′interpretazione di un attore australiano, Gordon Chater, che ha riscosso un esito trionfale, lanciando questa commedia nel mondo, che è diventata un vero e proprio cult e materia per i più grandi attori di prosa. parlando, è degno dei grandi incontri di cui è popolata la storia del teatro.