

SiparioRAGAZZI
C’ERA 2 VOLTE 1 CUORE
drammaturgia e regia Daniela Nicosia
con Susanna Cro, Labros Mangheras
voce narrante Maria Sole Barito
scene Marcello Chiarenza
costumi Giorgio Tollot
disegno luci e suono Paolo Pellicciari
produzione Tib Teatro
tecniche di rappresentazione teatro d’attore, oggetti
età consigliata da 3 anni
durata: 50 minuti
Immaginate cosa sarebbe una vita senza amore.
Giorni e giorni senza sole, notti e notti senza stelle.
L’amore è necessario alla vita quanto il sangue che scorre nelle nostre vene.
Per questo ho creato un piccolo mondo tutto particolare fatto di sogni, d’amore, di poesia.
Raymond Peynet
Una finestra nel cielo azzurro… Due bimbi aspettano di nascere, aspettano con fiducia… e immaginano il mondo che sarà … Lo creano sotto gli occhi degli spettatori: la fioritura improvvisa di un albero di pesco; la luna, grande come una barca, dalla quale lasciarsi trasportare; una valigia da cui gemmano rose e farfalle…
Elementi naturali fortemente evocativi, forme riconoscibili dai bambini, che sviluppano il loro immaginario e – insieme all’armonico elemento pittorico dato dal graduale ingresso del colore, alle musiche dolcissime di Jacques Brel e Charles Trenet – incantano i piccoli, mentre emozionano i grandi.
Piccole magie, nell’attesa della meraviglia, della bellezza che verrà. Sì, verrà!
Chi aspettano? Aspetta anche tu con loro e lo scoprirai a fine spettacolo!
Le illustrazioni intensamente poetiche, di Les amoureux di Raymond Peynet, sono state la fonte per questo delicato spettacolo, all’insegna della tenerezza e della fiducia nell’amore, dedicato ai più piccoli. Daniela
Nicosia, regista e drammaturga, premio nazionale della critica, che opera nel teatro di prosa così come in quello dedicato alle nuove generazioni e Marcello Chiarenza artista visivo di rilievo internazionale, hanno unito le loro competenze e poetiche per dar vita ad una originale drammaturgia visiva. Singole e rare parole, davvero necessarie. Parole come gocce, stille di senso, segno tra i segni nella composizione di una
grammatica della fantasia, scaturita dal muto dialogare degli oggetti, creati con elementi naturali come acqua, foglie, carta, legno, piume, portatori di una semantica propria, con cui l’attore si rapporta attraverso
il gesto, e la giustapposizione degli elementi compositivi.