CircuitoCinemaExtra | lunedì | ore 21
Biglietto Intero > € 5,00 Ridotto* > € 4,00
MADE IN ITALY
> lunedì 12 marzo 2018, ore 21

>Nel suo terzo lavoro da regista, Luciano Ligabue ritrova Stefano Accorsi vent’anni dopo il successo di Radiofreccia.
>Un uomo riflette sulle scelte che ha fatto in passato e decide di dare una svolta alla sua vita.
>Ligabue affronta il trascorrere delle stagioni con onestà e schiettezza.
genere Drammatico – regia Luciano Ligabue – cast Stefano Accorsi, Kasia Smutniak, Fausto Sciarappa, Walter Leonardi, Filippo Dini, Tobia De Angelis, Alessia Giuliani, Gianluca Gobbi – paese Italia, 2018 – distribuzione Medusa Film – durata 104 min.
MADE IN ITALY
Made in Italy è una dichiarazione di amore frustrato verso il Paese, raccontata con le parole e la musica di Luciano Ligabue, attraverso lo sguardo di Riko. Un uomo onesto, che può contare su un gruppo di amici veri e su una moglie che, tra alti e bassi, ama da sempre. È però anche un uomo molto arrabbiato con il suo tempo, che sembra scandito solo da colpi di coda e false partenze. E se a volte si cade e rialzarsi non è facile, Riko ha scelto di non darla vinta al tempo che corre.
Terzo film da regista del cantante e musicista Luciano Ligabue, Made in Italy è ispirato all’omonimo concept album uscito nel novembre del 2016. Stefano Accorsi è il protagonista Riko, un uomo di specchiate virtù e comprovata sfortuna: incastrato in un lavoro che non ha scelto, a malapena in grado di mantenere la casa di famiglia. Può contare però su un variegato gruppo di amici, su una moglie che, tra alti e bassi, ama da sempre, e un figlio ambizioso che frequenta l’università. Nonostante questo, Riko è un uomo arrabbiato, pieno di risentimento verso una società scandita da colpi di coda e false partenze. Quando le uniche certezze che possiede si sgretolano davanti ai suoi occhi, all’uomo non resta che reagire, prendere in mano il suo presente e ricominciare, in un modo o nell’altro.
Presentato in concorso alla settantaquattresima edizione della Mostra del Cinema di Venezia (dove si è aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura), al Festival di Toronto e al Festival di San Sebastian
THE POST
> lunedì 19 marzo 2018, ore 21

>Un dramma politico alle massime sfere con segreti e rivelazioni, sui diritti e le responsabilità della stampa.
>Una lettera d’amore al mestiere del giornalista che non racconta un’epoca passata ma una storia che si ripete.
>Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar e 6 candidature a Golden Globes.
genere drammatico, thriller – regia Steven Spielberg – cast Tom Hanks, Meryl Streep, Sarah Paulson, Bob Odenkirk, Tracy Letts, Bradley Whitford, Bruce Greenwood, Matthew Rhys, Alison Brie, Carrie Coon, David Cross, Jesse Plemons, Michael Stuhlbarg, Zach Woods – produzione USA, 2017 – distribuzione 01 Distribution – durata 118 min.
THE POST
Nella storia americana ci sono stati momenti cruciali nei quali i comuni cittadini hanno dovuto decidere se mettere a rischio tutto – livello di vita, reputazione, status, perfino la libertà – per fare quello che credevano fosse giusto e necessario per proteggere la Costituzione e difendere la libertà del loro paese.
Diretto da Steven Spielberg, il thriller politico The Post racconta la storia dietro alla pubblicazione dei “Quaderni del Pentagono”, avvenuta agli inizi degli anni settanta sul Washington Post. L’occultamento dei documenti top secret sulle strategie e i rapporti del governo degli Stati Uniti con il Vietnam tra gli anni quaranta e sessanta innesca una battaglia senza precedenti in nome della trasparenza e della libertà di stampa. In particolare, la pubblicazione dei cosiddetti Pentagon Papers diviene manifesto della ferma e decisa rivendicazione del diritto di cronaca e della libertà di informazione da parte di due figure molte diverse ma accomunate dal coraggio e da una forte etica professionale: l’editrice del giornale Kay Graham (Meryl Streep), prima donna alla guida della prestigiosa testata, e il duro e testardo direttore del giornale Ben Bradlee (Tom Hanks). I due metteranno a rischio la loro carriera e la loro stessa libertà nell’intento di portare pubblicamente alla luce ciò che quattro Presidenti hanno nascosto e insabbiato per anni. Nonostante i meschini tentativi del governo di contenere la fuga di informazioni riservate, i media diffondono la notizia schierandosi dalla parte dei cittadini.