
martedì 11 dicembre 2018
Prima Regionale
GIOVANNA D’ARCO
scritto e diretto da Monica Guerritore
con MONICA GUERRITORE
video proiezioni a cura di Enrico Zaccheo
progetto luci Pietro Sperduti
produzione Compagnia Umberto Orsini
in collaborazione con Parmaconcerti
durata: 70 minuti circa, atto unico
> UNA SPLENDIDA MONICA GUERRITORE CHE SFERZA IL SUO CORPO E IL SUO CUORE PER RESTITUIRE AL PALCOSCENICO LA FORZA IMMENSA DEL CORAGGIO DI GIOVANNA D’ARCO.
Monica Guerritore, tornerà ad avere la corta zazzera bionda, il corpo scattante e muscolosissimo nell’armatura di Giovanna D’Arco, spettacolo di cui è interprete, regista e autrice: “La sua forza” dice l’attrice “trascende la sua appartenenza al genere femminile. La sua passione è universale e travalica il tempo, la sua idea di libertà è eterna”. E Giovanna rivive nella nostra epoca, compagna di ribellione e speranza di Che Guevara, del giovane cinese che a piazza Tien An Men ferma col suo corpo un carro armato, di uomini e donne “forti della forza” che viene dall’istinto di libertà.
Le proiezioni che accompagnano tutto lo spettacolo mostrano i volti terribili dei giudici del film di Dreyer, presenti e giudicanti contrapporsi al sogno di Martin Luther King e testimoniano come si levino alte in ogni tempo le voci contro il Potere. La partitura musicale accosta nella massima libertà i “Carmina Burana” di Orff, all’Adagio per Archi di Barber, i Queen a Tom Waits, creando quella risonanza emotiva che permette di accompagnare Giovanna alla sua morte senza rimanerne distanti. Dimenticando l’immagine tramandata, Giovanna è viva attraverso gli Atti del Processo, visionaria e poetica nei versi di Maria Luisa Spaziani, reale nel racconto di Cardini e sarà il De Immenso, che Giordano Bruno scrive prima di essere messo a morte, a dare parole alla sua “chiamata”… lei che incarna la perfetta fusione di Corpo-Mente-Anima che lui stesso aveva preconizzato. Un parallelo tra due destini. Tra due intuizioni. “Dio è in me” si ostina a gridare Giovanna davanti ai giudici. Ed è la sua morte. Ma non la sua fine. Il cuore di Giovanna non aveva ragioni, ma forze. Forze e passioni che sole cambiano la realtà. “A 10 anni di distanza sferzo il mio corpo e il mio cuore perché restituiscano ancora una volta sul palcoscenico la forza immensa del suo coraggio. Quello di cui noi tutti abbiamo bisogno“.
Monica Guerritore
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