

SpazioSCUOLA | ore 9.30
giovedì 11 febbraio 2021spettacolo sospeso
IL SETTIMO CONTINENTE
Uno spettacolo sulla plastica che ci sommerge
di e con Alberto Ierardi, Giorgio Vierda, Luca Oldaniiancarlo Previati
produzione La ribalta teatro
con il sostegno di Teatrino dei Fondi-San Miniato
tecniche di rappresentazione teatro d’attore
durata 50 minuti circa
età consigliata da 12 anni
Info. & Prenotazioni
Referente TeatroGiovani:
Gabriella De Santis
tel. 0481532317 int.1
Vincitore Premio Giovani Realtà del Teatro 2018 Giuria Docenti > Vincitore Earthink Festival 2018
Prima selezione rassegna Pillole 2018 Teatro Studio Uno > Prima selezione rassegna Minimo Teatro Festival 2019
Secondo la ONG Greenpeace, il 10% delle tante tonnellate di plastica prodotte ogni anno finisce in mare.
Solo un quinto viene gettato dalle imbarcazioni e dalle piattaforme, mentre il resto arriva dalla terra ferma, sospinto dal vento o trascinato da scarichi di acqua e fiumi.
Lo chiamano Pacific Trash Vortex, per alcuni la grande zuppa di plastica, per i più fantasiosi l’isola di plastica.
Così inanellano situazioni surreali colme di paradossi comici dove tutto sembra lontano dalla realtà, leggero, quasi frivolo. Il problema è che il “settimo continente” esiste davvero!
Un detto cinese recita “l’oceano è grande perché non respinge nessun fiume”. Tutto quello che abbiamo dimenticato, che non amiamo più, insomma che ci è servito e poi non più, ha sempre percorso i fiumi fin dall’antichità. Chissà se gli antichi cinesi nel pronunciare il loro detto avrebbero potuto immaginare che il grande oceano, la mitica culla che ha dato vita a tutto e che si è sempre inghiottita tutto, avrebbe incominciato un giorno a sputare fuori, dopo averle masticate, le chincaglierie che gli abitanti del mondo da sempre hanno dimenticato. “Il Settimo continente” è un’indagine sul rapporto tra l’uomo e la plastica che parte dal legame che ha unito questo materiale allo sviluppo della società contemporanea e alle abitudini quotidiane della collettività e degli individui.
Lo spettacolo è diviso in quattro episodi che rappresentano quattro punti irrisolti nel rapporto tra essere umano e plastica. I tre attori protagonisti che per l’occasione si improvvisano maghi, tentano di capire e di risolvere diverse questioni, come far scomparire una bottiglia, tentare disperatamente di capire cosa sia l’economia circolare e infine, perdersi in mezzo al mare a galleggiare come gli oggetti che abbiamo dimenticato, nel tentativo di ricordarseli tutti uno per uno.
FINALITÀ DIDATTICA
Lo spettacolo è presentato con uno stile comico surrealista, prendendo in prestito alcune delle tecniche sviluppate dalla clownerie teatrale. Considerando che il tema dello spettacolo è di per sé molto ingombrante e il rischio che il tutto si trasformi in una lezione è dietro l’angolo, la scelta si è orientata verso un utilizzo radicale e scientifico dell’ironia, come fosse una bussola utile a definire la direzione. Niente di più comico di una situazione tragica, ecco in primo luogo perché per questo spettacolo è stata scelta l’ironia. E’ proprio in una tragica circostanza che l’essere umano si trasforma in quel pagliaccio capace di mostrare la tragicomica inettitudine che abbiamo di fronte alle sfide della nostra epoca.