lunedì 16 dicembre 2013
SiparioPROSA > ore 21


L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Roberto Valerio

con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese
e con Massimo Grigò
e con Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyel

scene Giorgio Gori
costumi Lucia Mariani
luci Emiliano Pona

produzione Associazione Teatrale Pistoiese
in collaborazione con Valzer srl

personaggi ed interpreti

Alì > Nicola Rignanese
Carluccio > Antonino Iuorio
Lucrezia > Chiara Degani
Tognina > Valentina Sperlì
Annina > Federica Bern
Pasqualino > Alessandro Federico
Il Conte Lasca > Roberto Valerio
Maccario > Massimo Grigò
Beltrame > Peter Weyel

Appunti di regia

Composta nel 1759, l’opera è una splendida e divertente commedia che presenta  un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera.

La vicenda, ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì, ricco mercante delle Smirne intenzionato a  formare una compagnia d’Opera, e tornare carichi d’oro e di celebrità.

Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro.

“L’impresario delle Smirne” è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un “divertissement d’ensemble” che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca; ma che allo stesso tempo offre l’occasione per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che importanza ha l’Arte e in modo specifico l’Arte teatrale nella società contemporanea? E che ruolo riveste all’interno di suddetta Arte, l’attore? In quale modo è possibile riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie?

Prossimi eventi

  • Non ci sono eventi in questa categoria