
un film di Claudio Caligari
con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei, Alessandro Bernardini, Valentino Campitelli, Danilo Cappanelli, Manuel Rulli,Emanuela Fanelli, Giulia Greco, Claudia Ianniello, Elisabetta De Vito, Alice Clementi, Emanuele Grazioli, Luciano Miele, Stefano Focone, Massimo De Santis, Andrea Orano, Alex Cellentani
genere drammatico
durata 100 minuti
produzione Italia 2015
È il 1995 e in un quartiere degradato di Ostia abitano Vittorio e Cesare, amici di una vita. Anzi, fratelli “di vita”. I due trascorrono le loro giornate fra bar e spiaggia, per poi passare col calar della notte a farsi vampirizzare da discoteche, alcolici, macchine di grosso calibro, risse e droghe di ogni sorta. Nonostante il loro forte legame, Vittorio e Cesare hanno ambizioni differenti e le loro strade si separano quando Vittorio incontra la mamma single Linda e decide di provare a vivere una vita da persona normale. Lasciato indietro dall’amico di sempre e colpito da una serie di devastanti lutti, Cesare sprofonda sempre più a fondo nella spirale di autodistruzione creatasi negli anni. L’incontro con Viviana e il lavoro procuratogli da Vittorio potrebbero essere un’occasione per ripartire, ma il richiamo della strada è ancora fortissimo.
Il commento
Ci sono voluti quasi 20 anni per rivedere un lavoro di Caligari sul grande schermo, come 15 ne erano passati tra il suo primo lungometraggio e il secondo, ma si tratta di una latitanza tutto fuorché volontaria. Come le sue opere precedenti, l’ultimo film di Caligari ha per protagonisti dei reietti, outsiders, scarti di una società che fa del suo meglio per farli sparire e apparire in salute: anche Vittorio, in Non essere cattivo, per poter vivere una vita “normale”, deve allontanarsi dall’amico di sempre Cesare. Però, per quanto possa sembrare ingiusto, il tentativo di Caligari di sbattere in faccia all’Italia perbene il suo lato sporco gli si ritorce contro, trasformandolo in uno dei protagonisti dei suoi film: un reietto, sempre più debole, malato e incapacitato a fare ciò a cui ha
dedicato la sua vita. Non può dunque essere altri che uno degli interpreti dei suoi personaggi, il Mastandrea de L’odore della notte, a consentirgli di tornare un’ultima volta sui luoghi del cinema suo e di Pasolini, a raccontare quell’Italia di metà anni ‘90 pronta (o forse no) al cambiamento che l’aspetta, “con l’amore e la cattiveria che la malattia gli imponeva” (dice Mastandrea il giorno dopo la morte del regista), per chiudere il cerchio.
PRIMO CICLO CIRCUITO CINEMA

19.10.2015

26.10.2015

3.11.2015

9.11.2015