_07 Giuditta “un distacco dal corpo” / teatro
Periodo di residenza dal 26/8 al 9/9 e 13-14/11/19
di Howard Barker
traduzione: Enrico Luttmann
regia: Massimo Di Michele
con: Federica Rosellini, Aurora Cimino, Giuseppe Sartori
costumi: Alessandro Lai
scrittura gestuale: Francesca Zaccaria
musiche: Stefano Libertini Protopapa
disegno luci: Emanuele Lepore
Una donna, un’eroina, una guerriera.
Lo spettacolo è dedicato alla narrazione biblica di Giuditta: la giovane donna che, per salvare il suo villaggio assediato, seduce il generale nemico e lo uccide tagliandogli la testa, salvando così la sua gente.
Una storia che con la sua forza espressiva, nel corso dei secoli, ha ispirato e conquistato numerosi artisti tra cui Howard Barker – drammaturgo e sceneggiatore inglese – che la trasforma in una pittura contemporanea.
I personaggi si muovono sulla scena come segni su una tela astratta. Il linguaggio rispecchia il turbinoso mulinello dei pensieri, delle emozioni e cambia colore e suono, senza pause.
Il punto di partenza del lavoro di Massimo Di Michele è rappresentato dal mondo animale. La fisicità degli animali, intrisa di muta espressività materiale, istintiva, intensa e chiarificatrice, è un’eccezionale sorgente di immagini e di idee. Partire da questa fonte di ispirazione mette l’attore nella più totale libertà di improvvisazione, liberando il proprio istinto, la propria immaginazione e sperimentando lo Spazio interiore. Il momento dell’improvvisazione è quello in cui tutto è concesso: non esistono regole giuste o sbagliate, emozioni belle o brutte, decisioni positive o negative ma solo pura ricerca fisica e interiore, che si gioca sulle emozioni più ancestrali dell’uomo inteso come essere di carne, di amigdala e di endorfine. È fondamentale eviscerare in modo completo e quasi fisico, tutta l’interiorità di cui gli attori sono forniti come materia umana per poi usarla, quasi come fosse creta da plasmare, e trasformarla in una reale materia plastica per dare vita ai protagonisti della storia.A seguire il lavoro sulla parola: gli attori, dopo aver esplorato completamente il loro spettro di potenzialità fisiche ed emotive, devono “cibarsi” letteralmente della Storia, della struttura dell’opera, di ogni risvolto in essa esaminato e contenuto per divenire, a loro volta, i Contenitori di queste emozioni, digerendole e, infine, restituendole al pubblico. È lì che la creazione ha inizio.
MASSIMO DI MICHELE
Massimo Di Michele si forma presso il Piccolo Teatro di Milano diretto da Giorgio Strehler. Frequenta il corso di perfezionamento Santa Cristina diretto da Luca Ronconi. Lavora e si forma con numerosi registi tra i quali: Luca Ronconi, Elena Bucci, Marco Sgrosso, Pippo Del Bono, Emma Dante, Giuseppe Tornatore, Tonino Conte, Giuseppe Venetucci, Marco Carniti, Lorenzo Salveti, Tonino Conte, K. Zanussi, Patrick Rossi Gastaldi, Marco Bernardi, Stefano Pagin, Virgilio Sieni e Paolo Sorrentino. Vince il Premio Wanda Capodaglio e il Premio “Istrio” nel 1992. Inizia la sua carriera registica con Il funerale del padrone di Dario Fo, segue Affettati all’italiana di Francesco Ghiaccio, Studio su Medea-Black di Michel Azama, Quel silenzio pieno di voci (Studio su Pasolini), Il bello degli animali è che ti vogliono bene senza chiedere niente di Rodrigo Garcìa, Orgia di Pierpaolo Pasolini, Alexis di Marguerite Yourcenar, Di Terra di Roberto Marinelli, Bésame Macho di Pedro Villora. Nel 2014 dirige e interpreta Faust-Marlowe-Burlesque di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti. Nel 2017 come docente del Corso di Alta Formazione del Teatro di Roma – Teatro Nazionale mette in scena con gli allievi Il funerale del padrone di Dario Fò. Nel 2018 Echoes di Henry Naylor, prodotto dal Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Una ragazzata di Federica Sciarelli e Felicità…tà…tà uno sguardo su Achille Campanile, prodotto dal Teatro di Roma – Teatro Nazionale.
HOWARD BARKER
Drammaturgo e sceneggiatore inglese, è autore di una copiosa produzione drammatica a partire dagli anni ’70 i cui titoli più conosciuti sono Scenes from an Execution, Victory, The Europeans e The possibilities. Il suo nome si lega al cosiddetto “Teatro della Catastrofe”, termine da lui stesso coniato per descrivere la propria opera, votata all’esplorazione di temi quali la violenza, il sesso, il desiderio di potere e le ambizioni umane.
Partecipa al WORKSHOP
GIUDITTA Con Massimo Di Michele
8-9 settembre 2019
*LA PARTECIPAZIONE A TUTTI GLI EVENTI DI ARTEFICI È GRATUITA