
Gradisca d’Isonzo conferma la sua vocazione teatrale, con una programmazione cittadina sempre più ricca di appuntamenti e proposte quest’anno ancora più diversificate.
Fulcro della programmazione cittadina, il cartellone di 10 proposte del Nuovo Teatro che si snoda da novembre a marzo: da Il tenente Colombo, testo teatrale da cui è stata poi creata la famosa serie televisiva (che inaugura la Stagione il 7 novembre), all’ormai classico Novecento di Baricco interpretato da Corrado d’Elia (che chiude il programma in abbonamento il 26 marzo). Passando per la comicità genuina di Andrea Delogu (40 e sto, il 24 novembre), la commedia sfacciata La ciliegina sulla torta di Diego Ruiz (6 dicembre), l’omaggio a una delle voci più̀ belle e strazianti della canzone moderna (quella di Édith Piaf interpretata da Melania Giglio in L’usignolo non canta più il 13 gennaio), la struggente Trieste d’inizio secolo al centro di Quell’anno di scuola tratto dal romanzo Giani Stuparich (23 gennaio), la danza suggestiva che si fonde con la musica e invita alla riflessione sul nostro rapporto con la natura (nelle Quattro Stagioni di Opus Ballet il 2 febbraio), il teatro come occasione di riscatto in Orazio di Paolo Mazzarelli (il 15 febbraio), la vicenda umana e l’inaspettata amicizia nata tra due personalità fuori dall’ordinario come Benedetto XVI e il suo successore Papa Francesco (I due papi il 27 febbraio), la critica feroce e ironica alla società attraverso il suo nucleo fondante, la famiglia in 4 5 6 di Mattia Torre (il 13 marzo).
Ben tre appuntamenti fuori abbonamento ampliano il cartellone, due ad anticiparlo ed uno a chiuderlo: il 9 ottobre un simbolico evento a 70 anni dalla tragedia del Vajont vuole sensibilizzare sulle tematiche ambientali più urgenti (quella dell’acqua in primis) mentre il 24 il gradito ritorno del format Domace ci trascina in un vortice di risate. Il 24 aprile saranno i brani celebri di tre mostri sacri della musica inglese a chiudere il sipario grazie al travolgente Lorenzo Campani e alla sua band (Made in England – Queen, Elton John, Bowie).
Come sempre ricco il programma dedicato alle nuove generazioni, con quattro proposte dedicate alle famiglie e tre alle scuole (tra le quali una in lingua inglese).


Le storie che abbiamo conosciuto attraverso i giornali e la televisione: quelle dell’Italia Anni Novanta, di Cosa Nostra e della trattativa Stato-Mafia, dell’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, dello sbarco della nave Vlora carica di 20.000 albanesi nel porto di Bari. Storie che tutti dovrebbero conoscere, perché sono ferite ancora aperte.
Le storie vere delle persone che non abbiamo conosciuto, ma che sono tasselli della Storia collettiva, quella con la S maiuscola. Storie che vale la pena conoscere, perché raccontano di come le nostre scelte, le nostre vite, anche quando sembrano irrilevanti, lasciano un segno.
E poi le storie di fantasia, quelle nate dalla mente di uomini geniali che sono riusciti a trasformarle in capolavori assoluti, e quelle intrappolate nella mente di chi lotta con i propri fantasmi. Storie in cui immergersi, in cui intraprendere un viaggio immaginario, uno straordinario sogno ad occhi aperti.
Il teatro si nutre di storie che rielabora, plasma, muta con i suoi molteplici strumenti, quelli tradizionali e quelli innovativi: la parola, gli oggetti, le immagini, l’interazione con il video, la realtà virtuale.
In INNESTI Connessioni teatrali affatto prevedibili i nuovi linguaggi della scena sono al servizio delle storie. E lo spettatore è al centro di un’esperienza unica.
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